Perché la polemica?

Perché parlate “male” delle altre religioni?

Qualche tempo fa, un Lettore del nostro sito Internet ci ha scritto per rivolgerci un appunto, affermando che non è bello, da parte nostra, “farci pubblicità” a spese delle altre religioni; questo fatto – sempre a detta del nostro Lettore – dimostrerebbe che siamo nel torto e implica una nostra necessità di chiedere a Dio di illuminarci per poter conoscere la verità. Purtroppo, il nostro Amico ha preferito rimanere anonimo, e quindi non possiamo rispondergli di persona; crediamo però che sia importante scrivere qualche riga “pubblica” sul nostro sito a proposito di obiezioni simili, al fine di chiarire la nostra posizione.

  • Prima di tutto, il nostro scopo non è quello di “farci pubblicità”: non abbiamo nulla da vendere né otteniamo alcun tornaconto dall’adesione o meno della gente alle nostre idee. Crediamo in ciò che diciamo, siamo convinti di portare gli insegnamenti evangelici e vogliamo unicamente far sì che le persone aprano gli occhi sul Signore e sulla Sua Verità. Non cerchiamo la nostra gloria, ma la Sua.
  • Nella vastità dei temi trattati, è inevitabile che vi sia un confronto con le dottrine di altre confessioni religiose. Non vogliamo mai colpire le persone, ma gli insegnamenti che essi portano, se li riteniamo sbagliati. Siamo convinti che la confusione “religiosa” sia uno dei principali strumenti usati attualmente da Satana per confondere le idee, per scoraggiare la gente oppure per dar vita a illusorie forme di ecumenismo che non rispettano la verità del dato biblico. La Bibbia non è di per sé contraria alla polemica, se questa viene condotta con spirito di sincero interesse per gli altri e senza offendere nessuno. La Bibbia è piena di sana polemica, quella che può aprire gli occhi su questioni controverse o – al contrario – sepolte nell’ignoranza e nell’indifferenza. Non vogliamo assolutamente ricevere un qualche guadagno cercando di screditare altri, ma solamente porre a confronto ciò che riteniamo – alla luce della Scrittura – verità ed errore, affinché la gente rifletta. Poi, ognuno è ovviamente libero di fare la propria scelta. Nei punti in cui sbagliamo (oppure in cui qualcuno ritiene che sbagliamo) siamo pronti a correggerci se ci viene dimostrato con la Scrittura che siamo nel torto.
  • Preghiamo con costanza Dio affinché ci illumini, ed Egli ci ha condotto fino a questo punto. Speriamo che tale preghiera sia fatta da tutti coloro che in verità e carità cercano Dio di tutto cuore.

Valerio Marchi

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